Sorrisi che non si dimenticano

Sono reduce da un weekend mooolto  intenso… e bello bello bello !

Purtroppo ero mezza incatramata … tosse, mal di gola, mal di testa…  un disastro. Non ho avuto il coraggio di misurare la febbre… Woba, anzi woba (malaria per chi si fosse perso qualcosa nel frattempo) fa sempre paura e io…  preferisco non sapere!
Comunque sia, sabato mattina c’è stata l’ennesima riunione di comunità su clinica e attività varie di oratorio &C…. poveri anche loro… quando non lavorano affrontano ore e ore di riunioni organizzative… ma quando si riposano ? Questo ha comportato l’ennesima vittoria al concorso “Passa una mattinata con Nati !”…  Ma stavolta non ero l’unica vincitrice… con me c’era… la Melli ! Tornata pochi giorni fa per la festa del Meskèl .Credo sia la prima volta che torna ad Abobo da quando, circa un anno fa, ha lasciato la scuola e tutte le attività che portava egregiamente avanti coi bambini, per andare ad Addis e studiare da maestra, con ottimi risultati tra l’altro!
Abbiamo deciso di fare un giretto con Nati in città (sciri sciri Katamà!). Beh… ci abbiamo messo più di un’ora per fare  tutta la strada… ogni due metri qualcuno fermava la Melli per riabbracciarla dopo tanto tempo… sembravano tante piccole scene di Carramba che sorpresa!
E’ in queste cose che che si vede quanto una persona sia rimasta nel cuore della gente, col suo sorriso, la sua risata, la sua generosità…
Dopo questo bagno di folla, e soprattutto di bambini, sotto un sole a picco e arrabbiatissimo, ci siamo fermati a casa di Gemmanesh, che non ha ovviamente mancato di offrirci shai e ambasha… ma possibile che mangio più in Africa che in Italia ? E pure a scrocco… che vergogna!
Quanto spettegolavano Melli e Gemmanesh ! Altro che comari siciliane… Ogni tanto mi traducevano e anche se capivo la metà (storie più intricate di “Tempesta d’amore”o simili)… solo le loro facce e le loro risate travolgenti mi facevano morire dal ridere.
E  sono troppo belli i dialoghi tra me e la Melli … un misto di Amarico, Italiano, Inglese… frasi mischiate insieme, gesti. Poi finisce che la Melli scoppia a ridere e di conseguenza anch’io, spesso fino alle lacrime, e allora non c’è più bisogno di traduzioni!

Nel pomeriggio Addisù ci ha inviato al vilaggio 17 per “l’inaugurazione” della sua nuova, spettacolare casetta in “muratura” e lamiera, tutta dipinta di bianco e azzurro. ImmagineUnico esemplare della zona…
Lui è tirato su le maniche e, con i soldi guadagnati come lavoratore del compound, è riuscito a costruire una casetta che, nel contesto delle capanne del villaggio, è paragonabile a qualcosa tipo una villa con tripla piscina.

E cosa c’è di meglio poi di una buona enjera con Immaginedorowot (carne di pollo) con salsa rovente e piccantina  + caffè + ambasha + popcorn alle cinque di un rovente pomeriggio etiope?
Nulla. Proprio nulla.
Addisù e la sua ospitalità, la sua bellissima moglie e i suoi bambini… altri sorrisi che non si dimenticano…

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